Il grattacielo Pirelli, chiamato Pirellone, è l’edificio di Milano dove ha sede il Consiglio regionale della Lombardia.
Situato in piazza Duca D’Aosta di fronte alla la stazione centrale, ha detenuto il record di edificio più alto d’Europa fino al 1966, anno di costruzione della Tour du Midi di Bruxelles.
l grattacielo Pirelli fu progettato nel 1950 e incluso nel nascente “Centro Direzionale”, luogo in cui prima c’era un grande magazzino chiamato Paradiso delle Signore.
È uno dei più celebri simboli di Milano ed è stato superato in altezza soltanto nel 2010 dal Palazzo Lombardia (161 m), la nuova sede della Regione Lombardia.
Fu costruito tra il 1956 e il 1960 su progetto di Gio Ponti, Giuseppe Valtolina, Pier Luigi Nervi, Antonio Fornaroli, Alberto Rosselli, Giuseppe Rinardi e Egidio Dell’Orto.
Il ruolo di Nervi fu fondamentale nella progettazione di una struttura che, per il suo ridotto rapporto larghezza/altezza, è particolarmente soggetta alle azioni del vento e condusse ad uno schema strutturale composto da setti rigidi triangolari alle estremità, pilastri cavi, e quattro grandi pilastri-parete centrali, tutti in calcestruzzo armato.
È un’opera architettonica importante, con i suoi suoi 127 metri di altezza distribuiti su 31 piani (e 2 piani sotterranei) è uno degli edifici in calcestruzzo armato più imponenti al mondo.
Originariamente il palazzo fu costruito per ospitare gli uffici della celebre azienda italiana di pneumatici Pirelli: nell’area su cui sorge, esistevano degli stabilimenti del gruppo distrutti dai bombardamenti aerei durante la seconda guerra mondiale.
Nel 1977 il grattacielo venne acquistato dalla Regione Lombardia, per farne la propria sede principale dopo una ristrutturazione ad opera dell’architetto Bob Noorda.
Oggi si accede alla sede della Regione dal retro dell’edificio, ma l’ingresso, che per molto tempo è rimasto l’accesso principale, si trova in piazza Duca d’Aosta: è rialzato rispetto al piano della piazza tramite una struttura detta “collina”, che contiene al suo interno uno spazio adibito ad auditorium.
Il design del grattacielo sarebbe stato inoltre d’ispirazione per la costruzione del Pan Am Building (oggi MetLife Building) di New York, della torre del Banco Atlantico di Barcellona e il grattacielo della Lonza Group di Basilea. È invece certo che gli architetti Schwebes e Schoszberger, dopo aver visitato il cantiere, ne rimasero impressionati e vi si ispirarono per il grattacielo Telefunken di Berlino.
L’ultimo piano (il 32º) del grattacielo, raggiungibile tramite scale dal 31º piano (l’ultimo a cui arrivano gli ascensori), è aperto al pubblico in alcune giornate speciali e funge da Belvedere (intitolato a Enzo Jannacci), con ampia vista panoramica sulla città e può ospitare mostre temporanee come spazio multifunzionale.
Oggi, con i suoi 710 scalini, è inserito nelle corse “run up“, in cui gli atleti gareggiano salendo di corsa fino all’ultimo piano lungo le scale.
Il 18 aprile 2002 un aereo da turismo si schiantò contro il 26º piano del palazzo, danneggiando gravemente la struttura esterna e sventrando due piani.
La collisione causò tre vittime: il pilota e due donne, dipendenti della Regione Lombardia.
Oggi il 26º piano ospita il “Luogo della memoria” dedicato alle due impiegate Anna Maria Rapetti e Alessandra Santonocito.
Dopo un completo restauro, sono state rimosse le antenne radio e sono state installate luci stroboscopiche di segnalazione per i velivoli.
Dal maggio del 2005 è tornato ad ospitare il Consiglio regionale, mentre la Giunta regionale dal 2011 è stata trasferita a Palazzo Lombardia.
Al sesto piano l’edificio ospita la Biblioteca del Consiglio regionale della Lombardia.
La tradizione vuole che nessun edificio a Milano possa essere più alto della Madonnina del Duomo, tradizione che divenne negli anni trenta anche legge comunale, salvo deroghe.
Quando fu realizzato il Pirellone (e venne quindi violata la tradizione) si decise di porvi in sommità, in segno di rispetto, una piccola replica della Madonnina.
Tuttavia, dietro la tradizione sussitono reali problemi tecnici e strutturali: infatti, pochi metri sotto la superficie della città è presente la falda freatica, poiché la Pianura Padana in origine era occupata dal mare ed è quindi assente una base rocciosa in profondità.
Di conseguenza, una costruzione molto alta e molto pesante potrebbe non essere sopportata dal terreno, con il reale rischio di cedimento.
Si poté superare questo limite solo con particolari e modernissime tecnologie per le fondazioni dell’edificio: tuttora l’intero palazzo è costantemente monitorato tramite dispositivi nei sotterranei.