Nel cuore della capitale francese visse e morì sola Anna Maria Cecilia Sophia Kalogheròpoulos. Meglio conosciuta come Maria Callas. Scopriamo insieme l’appartamento fra ricordi, cimeli e pezzi d’arredo rari
Sono in pochi a sapere che uno dei soprani più famosi della storia della lirica, Maria Callas, visse e soprattutto morì a Parigi. Concepita in Grecia ma nata a New York, la Callas scelse la ville lumière come suo città d’adozione. Comprò un lussuoso appartamento al terzo piano di un palazzo signorile in Avenue Georges Mandel, al numero civico 36. Il quartiere era situato sulla rive droite del fiume Senna, nel cuore del 16esimo arrondissement. A due passi dal complesso monumentale del Trocadero, Maria dalle sue finestre poteva ammirare la Tour Eiffel. La strada perpendicolare fu poi ribattezzata Allée Maria Callas, naturalmente in suo onore.

Maria aveva imparato ad amare il lusso, e ogni pezzo della sua casa parlava di lei: dei suoi tormenti, dei suoi successi e della sua caduta. Una delle cose più preziose conservate all’interno dell’appartamento sono però la raccolta di più di 300 spartiti musicali sulla quale la Divina soleva studiare. Una volta, sopra al piano dove si esercitava, veniva posizionato il suo personale metronomo. Della famosa maison svizzera Paillard, l’oggetto era alto 23 cm e viaggiava con lei in giro per il mondo. Ora vale 1.500 euro. Ma l’ambiente è denso di altri ricordi: cimeli, regali da parte dei fans, iconici vestiti di scena, gioielli, profumi fotografie e molto altro ancora. Negli armadi vengono conservati ancora i suoi abiti, principalmente firmati Dior e Biki. La cantante se li faceva recapitare direttamente a casa. La Callas arrivò a misurare 58 centimetri di vita. Solo cinque o sei abiti, di taglia più abbondante, ricordano il suo passato di donna più in carne. Insicura, tormentata e sempre irrequieta, prima e dopo il suo grande successo. Gli arredi, i dipinti e gli oggetti personali provengono quasi tutti dalla villa di Sirmione che possedeva insieme al marito il Cavalier Meneghini. Tra i ricordi una ciotola d’argento firmata Tiffany donategli dal Presidente John Kennedy. Di straordinaria rarità l’incisione all’interno che recita: “la nostra generazione sarà ricordata per i suoi artisti”.