IL PERCORSO ARTISTICO
Le creazioni di Camilla Carzaniga possano considerarsi come l’ evoluzione di tre strade che si è trovata a percorrere nella vita.
Una strada interiore, che ha portato ad indagare la parte più oscura di se stessa, a capire come rinascere, come fare uscire la luce.
La seconda riguarda la fascinazione verso la natura, la sua mutevole bellezza e l’incanto che rigenera la vita.
Infine la terza strada, la ricerca di concretezza rigore, che nasce, da un lato, dall’educazione ricevuta nella sua infanzia e dall’altro dal percorso di studi in architettura.
I PERCORSI E LA CONNESSIONE CON LE OPERE
I tre percorsi sono riscontrabili anche nelle opere stesse.
Sicuramente l’utilizzo della fonte luminosa dietro le fessure è metafora della luce interiore dell’anima, di uno spazio segreto che si fa strada attraverso la forme geometriche esteriori, ben definite e rigorose.
L’elemento naturale è, invece, presente come elemento di decoro sulla superficie del quadro e come sfondo, sotto forma di stampa fotografica.
L’intera creazione, quindi, è formata da due elementi, il quadro scultura e l’immagine di sfondo; questi due elementi sono in costante dialogano fra loro.
Il quadro scultura nasce quasi dall’immagine di sfondo; quest’ultima, a sua volta, torna a vivere attraverso esso.
La forma dell’opera, come anticipato, è quella del quadro scultura, lo spessore, oltre alla funzionalità di contenere la tecnologia, permette all’oggetto di staccarsi dalla parete ed entrare nello spazio antistante, coinvolgendo lo ‘spettatore’.
La lavorazione forata continua sui bordi lasciando che il disegno rafforzi la tridimensionalità dell’oggetto.
I MATERIALI UTILIZZATI
I materiali utilizzati sono prevalentemente metalli come l’acciaio, il ferro, l’ottone, poi verniciati e/o modificati con trattamenti galvanici come l’argentatura, o “sporcati” con acidi e soluzioni chimiche o resi maggiormente plastici attraverso l’ utilizzo della resina.
Il materiale diventa esso stesso ulteriore elemento creativo, oltre alla luce e alla composizione decorativa.
A illuminare dall’interno i quadri-scultura è un pannello di metacrilato su cui viene progettato un circuito a Led che segue il disegno.
Ogni singolo led è regolabile sia in termini di colore che d’intensità; ne deriva un’opera che non è mai statica, la tecnologia permette all’artista di utilizzare la luce in modo poetico, immaginifico coinvolgendo lo spazio circostante.
COSA DICE L’ARTISTA
Giacomo Benevelli diceva:
“ Una forma scultorea dovrebbe vivificare lo spazio, non solo occuparlo, ma dovrebbe innescare la nostra curiosità di scoprire il suo lato nascosto in modo da verificarne la completezza espressiva “.
Camilla Carzaniga dice:
“C’e stato nella mio percorso artistico un evento che ne ha sancito l’inizio, almeno in termini di intenti”
Mi ricordo una mattina di giugno , ero in giro con il mio cocker per campi, nelle mie zone, sono spesso intervallati da piccoli boschi di pioppi e betulle.
Ne stavo attraversando uno piuttosto fitto, c’era ombra, ad un certo punto una folata di vento ha mosso rami e foglie lasciando filtrare i raggi del sole.
Le foglie sembravano brillare così come il pulviscolo nell’aria, rimasi incantata davanti a quella visione onirica e magica.
Vorrei che le mie opere fossero in grado di riproporre anche solo in parte quell’atmosfera che solo la natura con la sua bellezza e imprevedibilità è riuscita a creare